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Sindrome fibromialgica

“Se soffrite, anche se può sembrare difficile, cercate di trovare il coraggio dentro voi stessi per scavare a fondo, parlarne con qualcuno, e accettarlo nella vostra testa”

Lady Gaga, artista, affetta da fibromialgia

Fibromialgia, una malattia invisibile

Colpisce circa 2 milioni di italiani, soprattutto donne, ed è definita anche malattia invisibile perché spesso non è riconosciuta come tale: è la fibromialgia, o sindrome fibromialgica – una forma comune di dolore muscolo scheletrico diffuso e di affaticamento.

Fibromialgia, i sintomi

La fibromialgia è caratterizzata da dolore muscoloscheletrico generalizzato, associato anche a pizzicore e bruciore. Il disturbo può comparire in modo graduale e aggravarsi con il passare del tempo, oppure può scaturire a seguito di un trauma fisico, un’infezione o uno stress psicologico.

Astenia e stanchezza a volte profonda, rigidità mattutina, disturbi del sonno, problemi di memoria e alterazioni dell’umore sono tra i sintomi più comuni.

Inoltre, vi sono alcuni disordini spesso associati alla malattia, quali: stati ansiosi, depressione, sindrome del colon irritabile e bruciori alla minzione.

Esiste anche la sindrome fibromialgica legata a malattie reumatologiche, come artrite reumatoide, connettivopatie e artriti sieronegative.

Fibromialgia, la diagnosi

Lo specialista che si occupa di questa patologia è il reumatologo.

Uno dei fattori che permette la diagnosi di fibromialgia è la persistenza di dolore diffuso da almeno tre mesi in almeno 11 dei 18 punti del corpo simmetrici sensibili, definiti tender points.

È inoltre necessario accertarsi che il dolore non sia associato a nessun’altra patologia. Per questo vengono prescritte analisi per escludere la presenza di altre malattie, tra cui esami ematici completi.

La diagnosi di fibromialgia è, dunque, una diagnosi clinica e di esclusione.

Fibromialgia, la cura

Purtroppo, non esiste una cura definitiva e attualmente si tende a seguire un approccio multifattoriale per ottenere i migliori risultati.

Le terapie farmacologiche mirano a trattare il dolore e i disturbi del sonno. A questo scopo, possono essere assunti diversi farmaci, tra cui analgesici, miorilassanti e antidepressivi. La terapia deve essere valutata in base alle caratteristiche e alla storia clinica del paziente.

Una terapia non farmacologica per la sindrome fibromialgica è l’esercizio fisico: sono consigliati 20 minuti di esercizio aerobico al giorno. Inoltre, un recente studio pubblicato sulla rivista di settore Beyond Rheumatology (Integration With Spilanthes Achmella in fibromyalgia syndrome:open-label study six months after the treatment) ha dimostrato come l’impiego di Acmella, un supplemento nutrizionale caratterizzato dalla sinergia dei suoi componenti bioattivi, sia in grado di migliorare, in combinazione alla terapia farmacologica, la sintomatologia generale, grazie all’effetto neutrofico, antinfiammatorio e antidolorifico.

Anche la terapia comportamentale è una possibile scelta che può aiutare il paziente ad attuare piccoli accorgimenti al proprio stile di vita e a convivere con la malattia.

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