“L’intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore. Insomma, l’intestino è la sede di un secondo cervello vero e proprio.”
Michael D. Gerhson, esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University
Perché in autunno i problemi intestinali aumentano?
Cambio di temperatura, alimentazione diversa e ritorno all’ora legale sono possibili fattori scatenanti che possono portare all’insorgere di problemi legati alla digestione e all’intestino. Per cercare di prevenire e contrastare questi disturbi, è fondamentale seguire un’alimentazione bilanciata, con un adeguato apporto di fibre e fluidi.
Molto importante è anche praticare attività fisica, se possibile all’aperto così da beneficiare della luce solare, per ricaricare energie e buonumore, mantenere uno stato di benessere e abituarsi gradualmente alle temperature più fredde.
Tutto parte dall’intestino
Stipsi, sindrome dell’intestino irritabile (IBS) e problemi digestivi sono i disturbi intestinali più frequenti: in Italia, secondo le stime del Ministero della Salute, riguardano una persona su quattro, e le donne ne soffrono due volte più degli uomini.
Spesso questi fastidi dipendono da uno stile di vita disordinato e dallo stress. Questo perché cervello e intestino “parlano la stessa lingua”: usano, infatti, mediatori chimici comuni per generare o ottenere risposte (“Il Secondo Cervello”; M. D. Gershon, 2006).
Il principale mediatore è la serotonina, noto anche come ormone della felicità, la cui concentrazione e il cui metabolismo possono essere alterati, come ad esempio in caso di IBS, con conseguenze sulla motilità intestinale e sulla sensibilità dolorosa e aumento dei livelli di ansia e stress.
Proprio a questo proposito, Richard J. Wurtman, direttore del centro di ricerche cliniche del MIT (Massachussetts Institute of Technology), pubblicò nel 1971 uno studio sulla nota rivista Science, in cui dimostrò che la concentrazione di serotonina cerebrale dipende dalla disponibilità del suo precursore, il triptofano, un amminoacido essenziale che non è sintetizzabile dall’organismo e quindi deve essere ricavato dagli alimenti o assunto tramite integratori.
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